Storia
In data 21 marzo 2006 sette avvocate (Anna Vittoria Chieruzzi, Pia Cirillo, Carmen Cordova, Laura Cossar, Angela Rossi, Rossana Spagnolli, Maria Vincenza Tronconi) costituiscono, a Milano, l’Associazione Donne Giuriste ADG (Presidente, all’indomani della costituzione, l’avv. Angela Rossi, componenti del Direttivo le avvocate Cordova, Cossar, Spagnolli, Tronconi) che ha riconosciuto le proprie radici nella FIFCJ – Fédération Internationale des Femmes des Carrières Juridiques (con sede a Parigi sorta nel 1928 ad iniziativa delle prime donne avvocato italiane e francesi).
Successivamente, a seguito dell’adesione di altre sezioni, sorte spontaneamente, in data 7 novembre 2008 si è tenuta in Roma un’assemblea generale, ad esito della quale l’associazione si è costituita su base nazionale, con il nome di Associazione Donne Giuriste Italia (ADGI), parimenti accolta nella FIFCJ e con sede nazionale in Milano.
Gli scopi statutari, mutuati da quelli della Federazione Internazionale, mirano alla eliminazione delle discriminazioni nei confronti delle donne professioniste, sia con la diffusione dei principi di eguaglianza, sia con promozioni legislative.
Sul piano operativo, l’Associazione organizza e promuove la partecipazione a congressi e convegni locali, nazionali ed internazionali, cura riunioni periodiche di formazione professionale e incontri interdisciplinari, interventi di supporto giuridico nella varie sedi istituzionali e amministrative, in considerazione del determinante rilievo che non v’è campo nella vita sociale ove non prevalga il diritto e dove la donna non sia il centro propulsore di nuove conquiste e umana sensibilità.
Si possono iscrivere le laureate in giurisprudenza che svolgano o abbiano svolto attività di avvocato sia come libere professioniste che come dipendenti di uffici legali privati o pubblici, le magistrate, le notaie, le docenti e ricercatrici universitarie, le praticanti.
Le socie in numero minimo di cinque possono aprire nuove sezioni nelle circoscrizioni di Tribunale. Le nuove sezioni dovranno essere riconosciute dal Consiglio Direttivo Nazionale.
L’Associazione, che si ispira nella sua attività ai principi della Dichiarazione dei diritti delle Nazioni Unite, della Carta dei diritti dell’Unione Europea e della Costituzione Italiana, ha per oggetto e scopo di promuovere la partecipazione paritaria delle donna alla vita sociale, politica e lavorativa, rimuovendo gli ostacoli normativi, amministrativi e sociali.
Proprio per tale ragione è una realtà associativa cui si dovrà prestare una davvero particolare attenzione, nell’ottica del superamento delle barriere di genere non solo nell’avvocatura, ma in tutte le professioni giuridiche e non solo.