Gli uomini affermano che il problema è ormai superato dando per scontata la presenza delle donne nei loro “molteplici ruoli, di compagne, mogli, mamme e professioniste, ma sarà proprio questa molteplicità di ruoli a bloccare la carriera?
Quante giovani colleghe ce la faranno e quante di loro rinunciano buttando via il loro talento? Spesso, infatti, le giovani avvocatesse sono costrette ad interrompere il lavoro con il risultato successivo di definitivo abbandono della professione.
Altro fattore incoraggiante è la differenza di reddito percepito rispetto (e a parità di anni di professione) all’uomo, pari a quasi il 50%, che va poi ad influire in senso peggiorativo sull’indennità di maternità che la cassa di previdenza stabilisce pari all’80% del reddito percepito negli ultimi due anni.
È un principio ormai consolidato e garantito, ce lo ricorda anche la Costituzione all’art. 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale … senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali…”; e, ancora, all’art.51: “tutti i cittadini dell’uno e dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza…la repubblica promuove…le pari opportunità tra donne e uomini…”.
Il pregiudizio culturale è ancora forte, ma la forza di noi donne sta nella nostra capacità di superare questo limite e lavorare alacremente con serietà e competenza senza condizionamenti, dividendoci come abbiamo sempre fatto tra lavoro e famiglia.
Il pregiudizio nasce proprio da qui: una donna che riveste una molteplicità di ruoli non è professionale, non può essere precisa come un uomo perché, storicamente ha un diverso approccio.
È vero, noi donne avvocato abbiamo senz’altro un modus operandi differente e, soprattutto, una diversa sensibilità nell’affrontare le questioni, siano esse giuridiche che pratiche, ma questo, a mio avviso, può essere considerato un valore aggiunto per l’avvocatura e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
La realtà mi porta a pensare che abbiamo ancora tanta strada da fare, ma vorrei ringraziare tutte quelle donne che, prima della mia generazione hanno combattuto con intelligenza e tenacia per conquistare le posizioni che oggi, grazie al loro costante impegno, siamo in grado di gestire.
Avv. Lucilla Anastasio
Socia ADGI Roma, Consigliera dell’Ordine degli Avvocati di Roma
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