L’avvocatessa maltese Roberta Metsola nuova presidente dell’Europarlamento

L’avvocatessa maltese Roberta Metsola nuova presidente dell’Europarlamento

 

L’avvocatessa maltese Roberta Metsola è stata eletta la nuova presidente del Parlamento Europeo il giorno del suo 43esimo compleanno: succede a David Sassoli ed è la presidente, donna, più giovane della storia.

Da ADGI, i migliori auguri di buon lavoro: Metsola ha già dichiarato che sarà onorata di condurre la lotta per l’uguaglianza e i diritti delle donne.

Roberta Metsola Tedesco Triccas è un’avvocatessa maltese del Partit Nazzjonalista, sposata con un finlandese, Ukko Metsola. Nata il 18 gennaio 1979 (oggi è il suo compleanno), ha studiato all’Università di Malta per poi frequentare il College of Europe di Bruges, nelle Fiandre, culla dell’élite comunitaria. Da studentessa, quando si chiamava Roberta Tedesco Triccas, è stata attiva nell’associazionismo, diventando segretaria generale dell’organizzazione degli Studenti europei democratici, nel 2002-2003.

Via social spiega di aver passato “anni” a fare “attivamente campagna” per l’adesione di Malta all’Ue, che è arrivata nel 2004. La stampa maltese riporta che lei e Ukko si sono conosciuti quando erano studenti e che uno dei primi appuntamenti fu una manifestazione a Helsinki, contro il regime bielorusso di Aleksandr Lukashenko. La coppia ha quattro figli; lui oggi è vicepresidente del gruppo Usa delle crociere Royal Caribbean Group.

Specializzatasi in diritto europeo, Roberta Metsola ha lavorato per la Rappresentanza Permanente di Malta a Bruxelles dal 2004 al 2012, prima come attaché alla cooperazione in campo giuridico e poi come capo dell’unità che si occupa di Giustizia e Affari Interni. Nel 2009 si candida alle europee a Malta, come il marito, che corre in Finlandia con il Kokoomus, Partito di Coalizione Nazionale, membro del Ppe: i Metsola sono stati la prima coppia a correre alle europee in due Paesi diversi. Nel 2009 nessuno dei due, però, riesce nell’impresa: in base ad un patto di coppia, Ukko lascia la politica per sempre.

Lei è entrata poi, come consulente legale, nella squadra dell’allora Alto Rappresentante dell’Ue per gli Affari Esteri Catherine Ashton; ha lasciato il ruolo nel 2013, quando è riuscita a farsi eleggere eurodeputata, occupando il seggio lasciato libero dal politico nazionalista maltese Simon Busuttil. È stata una delle prime donne maltesi a diventare eurodeputata, venendo rieletta nel 2014. È prima vicepresidente del Parlamento da due anni e mezzo, per il Partito Popolare Europeo. Per Malta, lo Stato più piccolo dell’Ue, avere una cittadina ai vertici dell’Aula per la prima volta è un successo storico.
La sua maltesità la rende tendenzialmente gradita agli italiani, anche perché il Partit Nazzjonalista è tradizionalmente più filoitaliano (e filo Ue) dei Laburisti, filobritannici, ma le ha attirato forti critiche, specie da parte dei francesi di Renew, per le sue posizioni antiabortiste, espresse più volte in parlamento. Gli eurodeputati maltesi, non solo i nazionalisti ma anche quelli laburisti, tendono tradizionalmente ad astenersi o ad opporsi alle risoluzioni che accennano anche lontanamente all’aborto: il quotidiano Malta Today ricorda che la delegazione laburista votò nel 2015 a favore del rapporto Tarabella, che si focalizzava sulla promozione del ruolo delle donne, votando però separatamente contro tutti gli articoli che riguardavano l’interruzione volontaria di gravidanza.

Malta è l’unico Paese Ue a vietare l’aborto, con una delle leggi più severe del mondo: è proibito anche in caso di incesto e stupro e sono previste pene detentive, anche se viene perseguito raramente. Le donne maltesi, secondo il Times of Malta, vanno ad abortire all’estero, principalmente nel Regno Unito e in Italia. Metsola ha comunque dichiarato a Malta Today che “come presidente del parlamento, il mio dovere è quello di rappresentare l’opinione del parlamento e, se sarò eletta, farò il mio dovere come ho sempre fatto”.

 

Il ricordo di David Sassoli e l’impegno per i diritti delle donne

Intervenendo nella plenaria a Strasburgo, prima della prima votazione, Metsola ha ricordato Sassoli: “Cari colleghi, una settimana fa abbiamo perso un grande uomo, un campione dell’Europa”, che aveva a cuore “la dignità delle persone sopra tutto. Un giornalista calmo”, che si batteva per “un mondo di solidarietà e di servizio. Ha lottato duramente per portare le persone attorno al tavolo. È su quell’impegno che continuerò, se sarò eletta presidente del Parlamento”.

“Il nostro deve essere un Parlamento che parla con forza, con potenza. Il mio impegno è che non fuggirò dalle decisioni difficili e sempre, sempre rappresenterò le posizioni del parlamento. Sempre”, ha poi proseguito.

Sono una donna – continua Metsola – sono nata in una piccola isola del Mediterraneo. So che cosa significa essere il candidato sfavorito. So che cosa significa essere etichettati. Ma so anche quanto conta, per ogni ragazza che ci sta guardando oggi, per chiunque osi sognare. Sono qui per chiedere la vostra fiducia, per spingere l’Europa verso l’unione e, con il vostro aiuto, per far sì che le persone ci credano”.

Ai diritti delle donne non si pensa mai abbastanza – aggiunge – la lotta per l’uguaglianza vera deve andare oltre le apparenze. Deve permeare tutto quello che facciamo. Sarò onorata di essere la presidente che conduce questa lotta”.